L’artigianato nel Cilento è una delle risorse meno celebrate e meno riconosciute… è un settore che potrebbe dare grandi ritorni anche a livello occupazionale nel momento in cui si pensasse ad attività da inserire in contesti di promozione e di valorizzazione degli aspetti culturali. Ricordiamo con nostalgia i vicoli affollati da piccole botteghe, il più delle volte ricavate dalle cantine polverose o da veri e propri locali adibiti a deposito, in cui, illuminati da fioche lampade, trovavi il ciabattino, lo stagnino, il maestro d’ascia, il cestaio etc…
A Celle di Bulgheria resistono poche situazioni riconducibili ad attività artigiane rimaste inalterate nel tempo. La famiglia Risi può vantare di avere al proprio interno un’attenzione e una propensione naturale alla conservazione di queste tradizioni. Lungo il fiume Mingardo si possono trovare questi arbusti che vengono raccolti verso i mesi di Marzo e Aprile e una seconda raccolta verso i mesi estivi, i rami vengono decorticati e, successivamente, posti in ammollo per favorirne la malleabilità. Vengono abilmente intrecciati e da questo lavoro sorgono veri e propri tesori dell’artigianato.
L’importante è non vivere queste realtà con lo spirito del rimpianto e della rievocazione nostalgica, bisognerebbe investire, anche a livello di formazione, in un settore che corre il rischio di sparire per sempre portandosi via anche una parte importante della nostra storia e della nostra cultura.
Toni Isabella (https://cilentoroots.wordpress.com/)