Come già scritto nei precedenti articoli, “Il cammino della fede” prevede quattro itinerari da percorrere con gli alunni dell’istituto agrario di Sapri. Sono tre le discipline scolastiche: scienze motorie, scienze religiose e scienze ambientali che vedono impegnati i relativi docenti nell’illustrare i percorsi e accompagnare gli alunni verso la conoscenza del territorio, del camminare quale stile di vita sano e mettersi in contatto con la propria sensibilità e religiosità. Questo di oggi è il terzo itinerario: Maria SS. di Pietrasanta a San giovanni a Piro (SA).
Il patrimonio storico e artistico di S. Giovanni a Piro comprende quindici cappelle che delineano un vero e proprio itinerario di fede. Tra tutte emerge, per posizione ed importanza, la Cappella dedicata a Maria SS. di Pietrasanta, situata all’incirca a 2 km dal centro abitato e a 650 mt. sul livello del mare.
Prima di visitare il Santuario si è deciso di fare una tappa al pianoro di Ciolandrea, ad accoglierci troviamo don Pietro Scapolatempo, che ci indica anche il percorso da seguire.
Il Pianoro di Ciolandrea è situato sulla sommità della Costa della Masseta. Un grande sguardo sul Golfo di Policastro, sulla costa lucana e quella calabra. Da qui è chiaramente visibile il Cristo di Maratea, e nelle giornate primaverili la sagoma dello Stromboli incornicia il paesaggio regalando ogni volta una nuova emozione. Oggi tutto questo non è possibile in quanto vi è foschia, ma è pur sempre uno spettacolo.
Nel mio girovagare mi imbatto in una coltivazione di lupini (Lupinus albus), una pianta della famiglia delle Fabaceae. Sono antichi legumi conosciuti fin dai tempi degli Egizi e dei Maya. Venivano coltivati già quattromila anni fa nelle regioni che si affacciano sul Mediterraneo, prima dai Greci e successivamente dai Romani.
A dar vita al luogo anche un gregge di capre.
Nell’ammirare il panorama non sono mancate domande da parte dei ragazzi …
A questo punto iniziamo il percorso trekking che ci condurrà al Santuario.
Ogni tanto una pausa…e una lezione in campo.
Ed ecco un nido di “processionaria”. Si tratta di un insetto altamente distruttivo per le pinete poiché le priva di parte del fogliame, compromettendone così il ciclo vitale. Inoltre, durante lo stadio larvale tale insetto presenta una peluria che risulta particolarmente urticante per vari animali, compreso l’uomo.
La processionaria del pino attacca tutte le specie del genere Pinus ma mostra una certa preferenza per Pinus nigra e Pinus sylvestris. L’insetto sverna allo stadio di larva di terza e quarta età all’interno dei caratteristici nidi sericei che vengono intessuti sui rami dei pini. In primavera le larve riprendono l’alimentazione cibandosi degli aghi di pino.
Di solito le larve sono attive solo la notte, mentre di giorno si trattengono al riparo nel nido. In primavera le larve sono molto voraci e causano forti defogliazioni.
Giunte a maturità le larve abbandonano definitivamente il nido e si dirigono lungo il tronco verso il suolo in lunghe file.
Lungo il percorso ruderi di vecchi ricoveri riportano a tempi andati.
E finalmente giungiamo a destinazione…ecco il Santuario di Pietrasanta.
Furono i monaci Basiliani del vicino Cenobio di S. Giovanni Battista a scolpire, verso il 1200, sulla monolitica punta del monte Piccotta, la statua della Madonna formando un solo corpo con la nicchia incavata nella pietra. La cappella rupestre con una piccola abside semicilindrica dedicata alla Vergine, capace di contenere in origine appena poche decine di persone, fu in seguito più volte ingrandita. Della costruzione originaria rimane, oggi, solo una parte dell’abside. L’edificio è costruito ad una sola navata e caratteristico ne risulta lo sviluppo non essendo allineata al presbiterio, in quanto questo fu realizzato sul fermo della roccia, ad occidente, su un piano irregolare. Alla chiesa sono annessi alcuni locali una volta utilizzati come abitazione. All’esterno, a sinistra, accanto alla sacrestia, sempre sul picco della roccia si eleva il campanile a tre piani, con due campane. A pochi passi sotto il campanile c’è una sorgente da sempre ritenuta miracolosa.
I ragazzi stanchi ma soddisfatti…
come è consuetudine…
consumano una nutriente colazione con i prodotti tipici del Cilento. E’ un momento di aggregazione, di scambi di opinioni…di amicizia.
Di fronte il monte Bulgheria che imponente ci sovrasta.
E mentre i ragazzi cominciano a radunarsi per rientrare a scuola…scopro una campana.
Il Santuario della Madonna di Pietrasanta, in San Giovanni a Piro, fu scelto come Luogo Santo per la celebrazione del Giubileo straordinario della Misericordia, durante l’anno Santo indetto da Papa Francesco, iniziato il giorno dell’Immacolata Concezione (otto dicembre) del duemilaquindici e conclusosi il venti novembre del duemilasedici.
Mi avvio alla conclusione di questo articolo…con queste parole del Santo Padre che in occasione dell’anno giubilare scrisse: “La vicinanza del Giubileo Straordinario della Misericordia mi permette di focalizzare alcuni punti sui quali ritengo importante intervenire per consentire che la celebrazione dell’Anno Santo sia per tutti i credenti un vero momento di incontro con la misericordia di Dio. È mio desiderio, infatti, che il Giubileo sia esperienza viva della vicinanza del Padre, quasi a voler toccare con mano la sua tenerezza, perché la fede di ogni credente si rinvigorisca e così la testimonianza diventi sempre più efficace” .
Vi abbraccio con la stima di sempre.
Angelo RISI