Il primo presepe vivente della storia fu opera di San Francesco da Assisi, nel borgo di Greccio, presso Rieti, nel 1223.
Il presepe vivente è una tradizione cristiana consistente in una breve rappresentazione teatrale che ha lo scopo di rappresentare, con l’impiego di figuranti umani, la nascita di Gesù in una scenografia che viene costruita per ambientare la vicenda della Natività.
Il 29 e 30 dicembre nel Borgo medioevale di San Severino di Centola – ambiente naturale- si è rappresentato “Presepe vivente al Borgo”- Una manifestazione culturale che nasce nel 1993 – dopo qualche anno di pausa dovuta ad interventi manutentivi – quest’anno è ritornata in tutta la sua “grandezza”. Ha lo scopo di valorizzare il luogo e di far conoscere il territorio, e coinvolgere i giovani in una realtà che fu.
Come sempre… sensibile a questo tipo di manifestazione – culturale, contattato dall’organizzazione dell’evento, prontamente mi sono reso disponibile a partecipare.
Il luogo è uno dei più suggestivi del Cilento…è un borgo medioevale abbandonato sovrastante la valle del fiume Mingardo, che qui scava una stretta forra chiamata Gola del Diavolo. Risale al decimo, undicesimo secolo e serba tracce delle varie epoche storiche fino al novecento, conservando le rovine di un castello e di una chiesa. Secondo l’umanista Pietro Summonte, il villaggio prese il nome dalla Famiglia Sanseverino, la più potente e ricca nel Principato di Salerno, con i Normanni prima e nel Regno di Napoli poi con gli Angioini e Aragonesi.
Ma non è della storia del luogo che voglio parlarvi bensì delle emozioni che si provano, in questa occasione, percorrendo i selciati che dalla valle conducono alla sommità del promontorio.
Lungo il percorso, un “viaggio” fra tradizioni, mestieri, usi e modi di fare che portano alla conoscenza di un tempo che fu…vissuto in religioso silenzo…la voce narrante conduce oltre il tempo che il Borgo ha segnato…alle origini….alla natività.
I figuranti, quasi la totalità degli abitanti del nuovo insediamento a Valle, rappresentano scene di vita quotidiana dei “tempi andati”.
La salita di Maria e Giuseppe al Borgo diventa per tutti …quasi una elevazione dello spirito. Più si sale verso la sommità…più si ha la sensazione di lasciare a Valle ogni sorta di “preoccupazione”…quasi che il “tempo” fosse ritornato indietro.
La semplicità del luogo e degli spaccati di vita quotidiana…fanno “dimenticare” il progresso del tempo attuale.
E poi la musica..e i cori…l’odore del muschio che ricopre la roccia…le torce che illuminano la notte…tutto è suggestivo …tutto entra nell’animo di ogni visitatore.
Si respira una cordialità e un’accoglienza che rende magico l’incontro con il luogo e i suoi abitanti.
Vi lascio una carrellata di foto per rendere l’idea di quello che è il “Presepe vivente al Borgo”.
Ho cercato di tutelare i volti nel rispetto delle norme…ho acquisito consenso alla pubblicazione. Se violazione vi è contattatemi e provvederò alla rimozione delle immagini che vi riguardano.
A voi tutti giunga il mio abbraccio con i migliori auspici per un Felice anno nuovo!
Con la stima di sempre!
Angelo Risi